Manuel Roca ha dormito per 12 ore la notte appena scorsa. Forse un record. La notte l'ha filmato in un sogno che era molto simile ad un incubo. Manuel Roca e' tornato in Italia ed inizia a lavorare in cantiere con il padre. E' li che sbatte contro il muro che in questi anni s'e' erso tra il suo mondo e tutto il resto. Ha visto le faccie di gente del paese avvicinarsi e l'ha spaventato il pensiero delle mille domande che avrebbero potuto rivolgergli. Manuel Roca sa che le loro domande non hanno risposta che possano intendere e per questo ha avuto paura.
Appena svegliato un caffe' ed un po' di stretching. E' tempo di rimettersi in pista per Manuel Roca e i muscoli vanno preparati a dovere. Alle 10.15 s'e' trovato con Penkish e il Flaco per una corsetta lungo il fiume Mac. L'immagine registrata da Manuel Roca e' quella di due cigni bianchi mentre decollano dall'acqua del fiume. Lo sbattere delle ali sul filo dell'acqua e il rumore che ne consegue e' recepito da Manuel Roca come un regalo della Natura alla sua sete di dettagli.
Durante la corsa il passo e' stato blando. Manuel Roca ha ringraziato.
Un po' di lettura ha preceduto il sonnellino. Manuel Roca sta leggendo Veda il quale parla della coscienza Krsna. Fatica ad accettare l'idea di un Dio artefice di tutto quello che lo circonda ma legge con interesse un libro che parla in abbondanza di spiritualismo.
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