E' neve feroce quella che e' venuta giù stamattina a Mato Rujo. Sbattuta verso ogni dove da un vento cattivo ha sbiancato i tetti e i campi creando i presupposti per immagini da cartolina. Manuel Roca e' uscito per una corsa a piedi e s'è diretto lungo il fiume Maco. Gli schiaffi del vento trasformavano i fiocchi di neve in pallottole che gl' han bersagliato la faccia durante tutta l'uscita.
Venerdì sera, dopo la giornata in ufficio, Manuel Roca s'era fissato obbiettivi per il fine settimana. Cinque ore di sport, cinque ore di studio sulla tesi che deve consegnare per Aprile e quattro ore di lavoro. Pensava che solo con questa rigidità avrebbe dato senso al suo Sabato e Domenica. In effetti, Manuel Roca e' molto disciplinato e quando si prefigge degl' obiettivi fa di tutto per raggiungerli.
Il Sabato comincia sotto un cielo completamente sgombro da nuvole, l' ideale per un' uscita in bicicletta. Parte da casa appena dopo le 7 e 30 Manuel Roca, malgrado il termometro oscilli tra lo 0 e 1 grado. Verso le 9 incontra l' amico Penkish e insieme fanno ancora più d' un ora e mezza. Alla fine per Manuel Roca saranno 3 ore e 15 minuti sulla strada, quasi 90 Km. E' soddisfatto Manuel Roca e appena arrivato a casa si cambia e va al lavoro dove resterà per due ore.
Nel pomeriggio, Manuel Roca si butta sui libri e comincia a studiare per la tesi. Scrive qualche appunto lavorando per un totale di quasi 3 ore. In serata si dedica alle castagne arrostite e a qualche pagina del libro che sta leggendo al momento, La Tregua di Primo Levi.
Domenica Manuel Roca si sveglia in una Mato Rujo imbiancata. Esce a correre per un' ora e 35 minuti divertendosi come un matto nel vento e nella neve. I suoi passi son sordi mentre schiacciano il sottile strato di neve. Torna a casa e li resta per tutto il giorno. Dovrebbe andare al lavoro, più per gli obbiettivi che s' era prefissato che per altro ma le condizioni meteo non sono per prendere la bici e farsi i 4 Km che lo porterebbero all' ufficio.
Manuel Roca approfitta di questo tempo per studiare. Ripassa gli appunti che ha scritto sulla nozione dell' assurdo del filosofo Francese Camus. Legge alcuni passaggi del libro Il mito di Sisifo e spontaneamente si chiede se davvero ne valga la pena tutto questo sbattimento che accompagna lui e il mondo intero giornalmente. La risposta non e' sicuramente in nessun libro ma, Manuel Roca la deve trovare nel suo pensiero, nel suo modo di veder le cose, nelle cose che legge e scrive. "One must imagine Sisyphus happy" e' il suggerimento di Camus alla fine del suo lavoro e Manuel Roca pensa che sia poi inutile piangersi addosso e che bisogna fare, fare, fare. Porsi obbiettivi, lavorare, fare sport, mantenere amicizie, avere passioni, leggere, scrivere, far di tutto insomma che se ne val la pena o meno e' impossibile determinarlo e quindi meglio sbagliarsi dopo aver riempito il proprio tempo di attività invece che averlo svuotato e noioso.
Pausa di due ore nel pomeriggio per Manuel Roca. Per mangiare e per ascoltare la partita della sua squadra del cuore. L' Atalanta perde 3 a 1 a Reggio Calabria. Manuel Roca riprende i suoi libri e ricomincia a rimuginare sul concetto d' assurdo.
Venerdì sera, dopo la giornata in ufficio, Manuel Roca s'era fissato obbiettivi per il fine settimana. Cinque ore di sport, cinque ore di studio sulla tesi che deve consegnare per Aprile e quattro ore di lavoro. Pensava che solo con questa rigidità avrebbe dato senso al suo Sabato e Domenica. In effetti, Manuel Roca e' molto disciplinato e quando si prefigge degl' obiettivi fa di tutto per raggiungerli.
Il Sabato comincia sotto un cielo completamente sgombro da nuvole, l' ideale per un' uscita in bicicletta. Parte da casa appena dopo le 7 e 30 Manuel Roca, malgrado il termometro oscilli tra lo 0 e 1 grado. Verso le 9 incontra l' amico Penkish e insieme fanno ancora più d' un ora e mezza. Alla fine per Manuel Roca saranno 3 ore e 15 minuti sulla strada, quasi 90 Km. E' soddisfatto Manuel Roca e appena arrivato a casa si cambia e va al lavoro dove resterà per due ore.
Nel pomeriggio, Manuel Roca si butta sui libri e comincia a studiare per la tesi. Scrive qualche appunto lavorando per un totale di quasi 3 ore. In serata si dedica alle castagne arrostite e a qualche pagina del libro che sta leggendo al momento, La Tregua di Primo Levi.
Domenica Manuel Roca si sveglia in una Mato Rujo imbiancata. Esce a correre per un' ora e 35 minuti divertendosi come un matto nel vento e nella neve. I suoi passi son sordi mentre schiacciano il sottile strato di neve. Torna a casa e li resta per tutto il giorno. Dovrebbe andare al lavoro, più per gli obbiettivi che s' era prefissato che per altro ma le condizioni meteo non sono per prendere la bici e farsi i 4 Km che lo porterebbero all' ufficio.
Manuel Roca approfitta di questo tempo per studiare. Ripassa gli appunti che ha scritto sulla nozione dell' assurdo del filosofo Francese Camus. Legge alcuni passaggi del libro Il mito di Sisifo e spontaneamente si chiede se davvero ne valga la pena tutto questo sbattimento che accompagna lui e il mondo intero giornalmente. La risposta non e' sicuramente in nessun libro ma, Manuel Roca la deve trovare nel suo pensiero, nel suo modo di veder le cose, nelle cose che legge e scrive. "One must imagine Sisyphus happy" e' il suggerimento di Camus alla fine del suo lavoro e Manuel Roca pensa che sia poi inutile piangersi addosso e che bisogna fare, fare, fare. Porsi obbiettivi, lavorare, fare sport, mantenere amicizie, avere passioni, leggere, scrivere, far di tutto insomma che se ne val la pena o meno e' impossibile determinarlo e quindi meglio sbagliarsi dopo aver riempito il proprio tempo di attività invece che averlo svuotato e noioso.
Pausa di due ore nel pomeriggio per Manuel Roca. Per mangiare e per ascoltare la partita della sua squadra del cuore. L' Atalanta perde 3 a 1 a Reggio Calabria. Manuel Roca riprende i suoi libri e ricomincia a rimuginare sul concetto d' assurdo.
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