domenica 16 novembre 2008

Into the wild

Piove, e quando piove Manuel Roca non esce in bicicletta ma preferisce la corsa a piedi.
Attorno alle 9 incontra Penkish al ponte di fronte al ristorante Dragon Vierde ed insieme iniziano a correre lungo il fiume Maco. L' andatura e' blanda, l' ideale per scambiarsi quattro chiacchiere in tutta tranquillità. Il fiume e' calmo, colore scuro, forse verde o forse marrone. Penkish parla di un' intervista di lavoro che ha fatto il giorno prima. Manuel Roca ascolta paziente ma freme. Vuol parlare del film che ha visto la sera prima, Into the wild di Sean Penn. E' un film che l'ha colpito molto, cosi come l' aveva colpito il libro che l'ha ispirato, il libro. Il protagonista del film e' un giovane americano di nome Chris che decide di ribellarsi alle regole imposte dalla ricca famiglia e dalla societa'. Rifiuta fortemente l' ipocrisia, lo spreco e la falsità e abbraccia ideali di vita più veri e romantici. Per esempio, s' oppone al padre che vuole regalargli una nuova macchina malgrado la sua ancora funzioni. Non capisce perché si debba sostituire qualcosa quando non ci sia una vera necessita'. Per questo e per altri motivi decide di scappare da questa sua vita e non lascia nessuna traccia di se. Inizia cosi un viaggio che prima lo porterà a sud degli States fino ad entrare in Messico e poi verso a Nord dove finirà i suoi giorni in Alaska. Qui decide di uscire ulteriormente dalla civilizzazione e di andare into the wild. Chris trova dimora in un vecchio pullman abbandonato e li, organizza la sua vita. Va a caccia, raccoglie legna, legge e aggiorna un diario. Dal momento in cui Chris scappa di casa, diventa il rappresentante di una vita povera per quanto riguarda il senso più materiale del termine ma molto ricca quando si tratta di soddisfare la sua spiritualità. Conosce persone interessanti che vivono fuori dagli schemi, vive in maniera più profonda la relazione con la Natura e va alla ricerca della parte più nascosta del suo Io. Manuel Roca pensa parecchio alla propria vita durante la visione del film. Lui vive in maniera molto semplice e cerca in ogni modo di limitare gli sprechi e di comprare solo le cose che gli servono. Ammira Chris per il suo coraggio e si chiede se ci sia qualcosa che possa fare per migliorare il suo modo di vivere che, in fin dei conti, e' totalmente diverso da quello del protagonista del film. E' vero che Manuel Roca ama la sicurezza ma come Chris e' scappato da una vita già segnata per costruirsi la sua con le proprie mani, le proprie forze e capacita'. A differenza di Chris non e' stato cosi estremista, mantenendo un contatto con la civiltà ma cercando di pensare unicamente con la propria testa. Per esempio, Manuel Roca non possiede una televisione che e', secondo il suo modo di vedere, lo strumento con cui i poteri forti cercano di mantenere controllo sulle masse. Questo non significa che non sia una persona informata, al contrario, Manuel Roca si mantiene informato attraverso la rete dove può scegliere le fonti della notizia, scartando quelle che considera meno affidabili o troppo influenzate dalla politica. Lungo il fiume, Manuel Roca e Pekish han parlato di tutto questo, scambiandosi pareri e pensieri. Alla fine di due ore di corsa le gambe di Manuel Roca sono dure.

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