Fatta. Sono quasi 30 ore di sport quelle che Manuel Roca ha fatto questa settimana. Stamattina ha terminato l'impresa con 188 Km con un tempo attorno alle 6 ore e 30. E' soddisfatto Manuel Roca, ha avuto buone sensazioni e non vede l'ora di vedere i benefici di questi giorni intensi.
La giornata e' iniziata con una nebbia fitta che ha fatto compagnia a Manuel Roca per un paio d'ore. In pratica dalle 5 alle 7. Quando la nebbia s'e' staccata da terra, Manuel Roca ha incontrato l'amico Frank Lagache con qui ha pedalato per quasi 4 ore. La prima di queste ore e' stata abbastanza difficile per Manuel Roca perche' Frank Lagache aveva un passo spedito e sicuro. Manuel Roca sentiva nelle gambe la fatica accumulata in settimana ed ha temuto il peggio. Solo quando sono entrati nella parte collinare del percorso, Manuel Roca ha cominciato a sentirsi meglio. Per le ultime due ore s'e' unito anche l'amico Penkish che alla fine s'e' complimentato con Manuel Roca per la piccola impresa. Pecol fa sempre meno paura.
Manuel Roca cominciava ad avere un'idea chiara sul fatto che l'essenza del vivere era l'errore. Secondo lui, l'uomo e' forse l'unico essere incapace di fare le cose giuste per costruirsi un'esistenza degna, degna delle possibilita' che ha; mentre invece e' impegnato a distruggere sempre e comunque, a soffocare la vita propria e quella altrui. Per lui la vera differenza tra stupidita' e saggezza si riduceva forse a questo: nella prima si commettono sempre gli stessi errori, nella seconda errori sempre nuovi. Manuel Roca decide d'appartenere alla seconda categoria. S'impegnava a commettere errori sempre nuovi anche se non credeva d'esservi riuscito.
C'erano giorni in cui Manuel Roca rincasava con il sentimento che la vita fosse tutto uno spreco idiota, l'assurdo logoramento di quanto non prendera' mai forma. Torna a casa in quelle giornate con l'intera Mato Rujo in gola, come se questa fosse lo sputo d'un altro. Credeva che la salvezza fosse proprio andarsene altrove ogni volta che questo sentimento faceva capolino nei suoi pensieri ma poi, ritornava ad essere lucido. Desiderava allora impegnarsi perche' rinascesse ogni mattina. Osservare ogni sera arrivare la notte, e il sole la mattina seguente. Manuel Roca pensa che e' alla mattina che bisogna essere ebbri, non la sera. Stupirsi ogni giorno di avere due mani, prodigi articolati capaci di sentire gli oggetti, di cogliere l'indifferente intimita' delle cose. E di accarezzare corpi. Ciononostante partecipava, Manuel Roca ad alcuni riti sociali, ma sempre di meno. Li accettava ma li prendeva come un gioco.
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