giovedì 2 dicembre 2010

Mal di gola

Manuel Roca e' tornato dai sogni con il mal di gola. Dev'essere il clima veramente freddo di questi giorni e il mantenere l'utilizzo dei caloriferi al minimo. Manuel Roca e' per l'ambiente fresco, per il risparmio energetico, e per l'inquinare il meno possibile. Sa che c'e' molto da fare in questo senso, anche da sua parte, ma cerca sempre maggiormente, di sensibilizzarsi in questa direzione. Ora, un leggero mal di gola non puo' certamente fermare la sua volonta' ecologica.
La volonta' di accrescere la sua coscienza ecologica non viene da sola. Infatti e' in atto da parecchio tempo la sua' volonta' di accrescimento per quello che concerne la sua coscienza e lo sgretolamento continuo dei mali aspetti del suo ego. Lavoro questo che l'ha portato a conoscere la meditazione e una parte di se che non aveva ancora conosciuto, l'elemento silenzioso che osserva tutte le sue manifestazioni legate al suo ego.
Non c'e' niente da fare, Manuel Roca e' ora lanciato verso questa costante ricerca di se stesso. La cosa lo diverte e lo ha portato in breve tempo a vedere molte cose sotto un'altra luce.
La curiosita'. Questa e' la materia da tenere costantemente accesa. Manuel Roca vuole sapere e conoscere.

mercoledì 1 dicembre 2010

Dicembre

Quando Dicembre arriva Manuel Roca sente la poltrona appoggiarsi sulla schiena con tutta la sua comodita'. E' il mese in cui tirare il fiato, stare a tavola, indugiare sul cibo e sul bicchiere. Manuel Roca sa che deve tirare il fiato e lo fa in attesa che l'anno nuovo venga con la sua onda d'entusiasmo nuovo.
Gira il disco che produce musica. Per questo mese in programma ci sono 30 ore di sport. Manuel Roca e' convinto che 30 e' un numero del tutto rispettabile per un mese come Dicembre con il freddo e tutto il resto. Non c'e' niente da fare quando il gelo fissa l'aria la voglia di stare in casa aumenta. Non credo sia solo una questione di freddo, piuttosto e' la motivazione che e' stata del tutto consumata durante l'anno.
Questo e' il mese del Natale, festa che Manuel Roca ha imparato a snobbare. Questo consumo senza coscienza non lo attira affatto e lui si mette in disparte e guarda la corsa degli esagitati dello shopping.
Questo e' il primo giorno di questo mese che Manuel Roca non disdegna. Lo vuole vivere attentamente, non facendosi mancare assolutamente niente. Lo guardera' da seduto, da in piedi, di corsa ed dalla sella della bici. Non s'immaginera' di essere altrove per non mancare di rispetto all'aria gelida di questo mese bianco.

martedì 15 giugno 2010

De andre'

Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora... Fabrizio De Andre' l'ho visto in concerto a Bergamo. Non ricordo molto del concerto se non la persona con cui ci sono andato che e' anche la persona che m'ha regalato il biglietto.
Scorro con il fiume che corre alla mia sinistra. Un uomo sta pulendo una barca a pochi metri d'acqua dalla diga. Il Cam e' un fiume con tante porte quanti sono i ponti. M'appassiona vedere le acque che si muovono appena, come se fosse uno stagno allungato, una lingua d'acqua. Guardo un cigno colorare il pelo dell'acqua mentre perfeziona un decollo. Va pensiero sull'ali dorate... Quelle del cigno sono ali bianche ma i miei pensieli vanno che e' un piacere. Io li guardo in continuazione, presenza costante sulla mia corsa. Sulle gambe che si stendono, sul battere che fanno i piedi sul terreno, sul cielo che cambia di forma e sulle voci provenienti dal mio MP3. Ora il fiato zoppica.
In mezzo a due secondi c'e' il tempo presente, l'unico a cui posso dare del tu. Lo guardo negl'occhi, e' una foto nitida di colori, odori, rumori e molto altro. E' una foto come quella che mostra il fiume Cam dal ponte che attraverso ogni mattina per andare al lavoro e la sera per tornare a casa.

lunedì 14 giugno 2010

Libri

Siamo quello che leggiamo e' una frase che m'intriga. Io, nato in Italia, cresciuto con un'educazione cattolica, studiato di storia d'Italia e degl'Italiani. Ma, i libri che ho letto successivamente hanno formato nella mia testa nuove idee, dubbi, convinzioni, ed incertezze. Idee contro idee como Kramer contro Kramer, come bianco contro il nero. Sono quello che leggo, ma anche quello che mangio, quello che ascolto, quello che faccio o voglio fare. Pero', per rendere la cosa un po' piu' complicata, sono poco o niente di tutto cio'. Dentro, nella vera essenza della mia persona c'e' un tale silenzio che tutto il baccano del mondo lo puo' ridurre ad un sibilo appena udito.
E' bello uscire in bici la mattina presto. E' bello osservare il silenzio che disegna le prime luci del giorno. 30 Km orari e' la velocita' con cui nascono queste ore di luce tenue ma chiara. Se fossi un albero applaudirei il ragazzo che presto la mattina decide di entrare in armonia con la natura. Gli parlerei di come io e lui siamo la stessa cosa. Elementi di un unico elemento che pulsa e respira all'unisono. Tutto parte di una catena di maglie tutte attaccate che passano su ingranaggi come quelli che mostrano la foto. Anche il pedalare e' parte di questa idea di unisono. Tante rivoluzioni che pero' si succedono su se stesso, sullo stesso asse, l'unico asse.

domenica 13 giugno 2010

Filosofia

Durante la mia permanenza a Cambridge, ho studiato all' Università. Nel 2003 mi sono laureato in Filosofia con una tesi su Friedrich Nietzsche, Thomas Mann e Gabriele D'Annunzio. Il mio amore per la sapienza e' nato in un periodo in cui la bolla contenente il mio sogno di diventare corridore professionista era già esplosa. Avevo un vuoto da colmare. Le ore delle mie giornate erano scandite e riempite dal ruotare dei miei pedali. Nel momento in cui smisi di pedalare le mie ore si svuotarono come si svuota di luce la giornata dopo un tramonto. Dapprima iniziai ad uscire come facevano tanti giovani della mia eta, ma più tardi mi resi conto della mia inadeguatezza nei gruppi di massa. Mi sentivo, ed ancora mi sento, distante dalla vita passata davanti alla porta di un bar con un bicchiere in una mano e la sigaretta nell'altra. Volevo a tutti i costi esprimere la mia individualita' di persona come quando, anni prima, ero protagonista nelle gare ciclistiche. Cominciai cosi' a leggere libri a chili. Era diventata una missione che volevo portare a termine nel più breve tempo possibile. Imparare tutto quello che c'era al mondo da imparare. Ovviamente presto mi resi conto dell'impossibilita' dei miei propositi e più umilmente seguitai a leggere tutti i libri che potessero in qualche modo migliorare la mia cultura e la mia persona. Quando leggevo da qualche parte la parola Filosofia, gl'occhi mi scintillavano come quando vedevo la mia bici e immaginavo di pedalare lontano. In effetti le due cose iniziarono ad avere molto in comune nelle mie giornate a seguire. Pedalavo in sella a parole sagge sentendo l'ebrezza dell'aria fina che si respira solo in cima ai Passi Alpini. Con la Filosofia potevo percorrere strade che m'erano sconosciute nello stesso modo che facevo pedalando in bicicletta. Strade tortuose nella mia testa che iniziavo a percorrere a fatica cercando di trovare i giusti rapporti per continuare perlomeno a muovermi in avanti, stare in equilibrio cosi come feci la prima volta che andai in bici senza rotelle. Negl'anni a venire l'amore tra me e la Filosofia si consolido' e nel 2000 m'iscrissi all'Università.
Nella foto si vede uno dei posti più importanti delle mie uscite in bici. Di solito e' il primo posto dove mi fermo per i miei bisogni. Ne ho tre o quattro di questi luoghi a cui sono affezionato ma questo e' il mio figlio favorito. C'e' una vecchia sbarra arrugginita e aldilà di questa, verde di campi d'annegarci dentro. Non e' raro veder lepri e conigli selvatici rincorrere le proprie giornate proprio in quei campi. Anche stamattina mi son fermato per un bisogno, l'aria era fredda per il periodo dell'anno. Cielo coperto di un silenzio che viene da molto lontano. Io ho proseguito la mia giornata in sella fino a pedalare per 4 ore. Per tutto il corpo una sola sensazione, quella di stanchezza.

sabato 12 giugno 2010

Lorit Moro

Il mio nome e' Lorit Moro e' quella che sto per raccontare e' storia vera.
Sono nato 13839 giorni fa dentro una finestra d'ospedale che guardava due catene non interrotte di monti. Nella collezione di geni che mi ritrovai ad ereditare dai miei genitori, c'erano quelli per la passione per il ciclismo. Crebbi con un sogno fisso in testa; diventare ciclista professionista. Sogno che non ho mai realizzato. Malgrado questo disappunto, la bicicletta e' rimasta elemento inamovibile delle mie giornate. Non solo la uso per andare e tornare dal lavoro, ma la utilizzo come metodo per mantenermi in forma fisica e mentale. Pedalo mediamente 12 mila Km l'anno, piu' o meno la misura del diametro della terra.

Dalla sella della mia bicicletta ho visto tante ore della mia vita scorrere come immagini d'un cinema. Fotogrammi sudati e sofferti alcuni, mentre altri passati in maniera più lieta e rilassata. Un po' come la vita stessa che più volte ci presenta due facce della stessa medaglia.

Da più di dieci anni vivo nella città inglese famosa per l'Università dove hanno studiato Charles Darwin e Stephen Hawking, alla ricerca dell'origine della terra... Qui la bicicletta e' stata fondamentale per la mia sopravvivenza ed evoluzione, per restare in tema con i due grandi cervelli appena citati. Infatti da sempre mi permette di muovermi in città per ogni tipo di commissione evitando cosi di dover comprare una macchina che nuoce al portafoglio, ai polmoni ed e' guerrafondaia.
La foto a margine non ha bisogno di molte presentazioni. Ogni mattina la prima cosa che faccio, come la maggior parte delle persone viventi su questa terra, e' il caffè. Lavazza qualità rossa che prima lavora sull'olfatto, poi sul palato ed infine coinvolge tutti i sensi di questo complesso sistema che e' il mio corpo. Anche questa mattina ne ho bevuto una tazza abbondante prima di prendere la bici e pedalarci per 4 ore e mezza. Dei 130 Km fatti voglio ricordare il primo; 6 della mattina, strade deserte, concerti di uccelli che rimbalzano d'albero in albero. Negli occhi il cotone e le ceneri del cielo, in testa un'intuizione: sono l'unico abitante di questa terra.

venerdì 26 marzo 2010

Mezza maratona

Manuel Roca ha corso in braccio al vento la corsa perfetta. Partenza a razzo e passo mantenuto per 21 Km. Il sole era uno scudo distorto a riparo del buio. Il cielo un mare colorato d'azzurro. La gente tante braccia stese ai bordi della strada. E Manuel Roca un esaltato invaso dalla sua stessa adrenalina che l'ha travolto dal primo occhio che ha aperto alla mattina. Insegue il dolore dei suoi muscoli, guarda le fibre che si estendono, stendono. La testa pendola, la testa corre nel prossimo Km e Manuel Roca la rivuole indietro. Il respiro frusta la trachea, su e giu', sulla schiena, per le narici. I piedi battono il terreno ma Manuel Roca non li sente. Gli occhi guardano ma lui non vede niente, neanche le montagne che gli gridano nelle orecchie di correre piu' forte. E poi l'acqua del lago, calda come il soffio del vento. Riflette la fatica e il dolore che Manuel Roca non vede e nemmeno sente. Corre in 3 minuti e 31 secondi ogni Km sapendo che il tempo alla fine sara' mostruosamente buono. E cosi' e' stato. 1 ora 14' 35". Si e' detto che il percorso fosse corto e con ogni probabilita' lo era ma la cosa piu' importante era come Manuel Roca si sentiva.

domenica 7 marzo 2010

Ottava settimana

Fermo a 70 sulla bilancia ma veloce come il vento sulla strada. Manuel Roca ha stabilito due records in questa settimana che precede la Mezza maratona che sta preparando. Il primo e' sul suo giro prova dove ha paralizzato il tempo quando questo stava passando per il 39esimo minuto e 40 secondi. Considerando che non ha potuto passare sotto il ponte per l'innondamento ma che ha dovuto passarci sopra, e' un gran tempo. Il secondo e' il giro attorno al fiume Mac, l'ormai famoso fiume Mac league dove Manuel Roca s'e' permesso il lusso di limare piu' d'un minuto al suo tempo precedente. Tutto questo alle 7 di una mattina fredda in cui i muscoli faticavano ad aprire gl'occhi e scendere dal letto.
Ora l'attesa cresce anche se Manuel Roca vuol vivere il presente e non sentire la pressione di questo futuro che gli sta arrivando adosso.

domenica 28 febbraio 2010

Settima settimana

Finalmente la bilancia s'e' fermata a 70. Manuel Roca l'aveva aspettato per un bel po' questo peso e Venerdi' era li' ad attenderlo.
Quattro giorni senza lavorare per Manuel Roca e quindi quattro giorni in cui il fisico e' stato sottoposto ad una buona dose d'allenamento. Rulli, corsa e bici per quasi 15 ore di allenamenti. Tutte ore che verranno comode il giorno della gara, nel massimo dello sforzo quando anche l'ultima delle cellule chiedera' di mollare torneranno alla mente di Manuel Roca le ore di fatica e allora trovera' altra energia da buttare sulla strada.
Questa settimana non e' riuscito a far scendere il tempo sul giro-prova ma il motivo non e' stato fisico se non di ostruzione del percorso. Infatti l'acqua che invadeva la strada non ha permesso di completare il percorso solito ma l'ha obbligato ad allungarlo. Alla fine Manuel Roca era vicino al tempo record per la stagione malgrado il tempo perso.
Oggi mangiata a casa di Manuel Roca. Cous cous, tortilla e formaggio con gl'amici Khalid e Soares. Ha mangiato parecchio Manuel Roca ma non e' piu' di tanto preoccupato perche' sa d'aver bruciato parecchio in questi giorni. Dopo mangiato han visto il film Fresa y Chocolate che ha dato spunto a qualche minuto di dibattito sul piu' e il meno di questa nostra apparizione sul suolo terracquo. Ieri uscendo con Penkish ha confermato che l'obiettivo e' 1 ora e 18", deve crederci Manuel Roca.
Intanto continua l'opera di scavo nella mente di Manuel Roca. Come un archeologo sta risalendo a tutti gli strati del suo passato per cercare di capire chi e'. Vuole togliersi di mezzo tutte le etichette che gli sono state appiccicate adosso dal giorno della sua nascita. Dalla nazionalita' alla religione, ai vari ruoli sociali o culturali. La strada e' lunga ma molto entusiasmante ed eccitante e Manuel Roca si trova sempre piu' a suo agio in questo mondo dove pian piano sta abbattendo tutte le barriere, ammainando tutte le barriere e parlando tutte le lingue. Sa che non puo' condividere queste idee con molta gente ma e' veramente cosi importante? Manuel Roca crede che no.

domenica 21 febbraio 2010

Sesta settimana

E' la bilancia che non scende. 71 e niente di meno. Ammette questa fatica a perdere peso Manuel Roca. Non e' facile e le ore d'allenamento non sono tantissime per permettere un grande dispendio di energie. Pensa comunque alle tre settimane rimaste ed in particolare a quella che arriva che gli permettera' di fare parecchie ore di allenamento.
C'e' comunque una grande notizia scivolata leggera tra le ore di quest'ultima settimana. Il ginocchio non fa piu' male, quasi non ci puo' credere. Non ci sono dubbi che venga premiata la perseveranza di Manuel Roca nel fare stretching. Speriamo che questo problema sia del tutto dimenticato.
Il sole e la neve, il grigio delle nuvole. E' un susseguirsi di emozioni quella che scorre nel cielo. I sorrisi piu' belli ma anche alcune lacrime gelate che misurano l'arte nella vita di Manuel Roca. Come scatole d'uova vuote, come l'albune che cola nelle vene della gallina prima di diventare uovo. Vive, il momento, cio' che e' adesso. Il rischio e' stato scampato e Manuel Roca sorregge lo sguardo dello specchio con un ghigno. Se fosse arrivata molte rughe avrebbero appeso le linee sulla fronte.
La sera in punta di piedi arriva scortando le ore piu' sazie. Correndo il pomeriggio fugge guardando con la coda dell'occhio la terra di nessuno.
La corsa e' molto piu' veloce di quanto fosse tempo fa. In 40' 38" Manuel Roca conclude il suo giro prova, la gamba gira sempre piu' veloce.

venerdì 12 febbraio 2010

Quinta settimana

La bilancia s'e' fermata a 71. Un po' se lo aspettava Manuel Roca. Questa era una settimana di recupero e quindi le calorie bruciate sono state meno. E poi deve tenere in conto la festa di Sabato scorso dove Manuel Roca ha riempito la casa che tiene nello stomaco fino alle soffitta.
Tanti rulli e un solo giorno di corsa in questa settimana. Comunque stasera si rimettera' le scarpette e fuori uscira' per un'altra corsetta. Il ginocchio non e' del tutto guarito e quasi sicuramente non guarira' in questi giorni. Sa che deve tenerlo sotto controllo e cosi fara'.
Il resto va meno di corsa nella vita di Manuel Roca. E' rilassato al punto giusto.
Si guarda attorno per cercare ispirazione Manuel Roca. Cartine geografiche guardano affisse al muro. Pareti color panna, cosi come le tende. Luci accese come il buio che c'e' dentro Manuel Roca quando chiude gli occhi per meditare. E' una luce che non abbaglia ma che chiaramente mostra la via. E' musica leggera o pesante a secondo della situazione. Come un lento di Ligabue o la rabbia nelle chitarre degli Slayer.
Intorno all'una e trenta del pomeriggio, battendo con le mani sulla tastiera, guardandole attentamente. Si muovono e cercano come occhi i giusti tasti per scrivere cio' che la testa consegna. Decidere come muoverle con il solo pensiero, sara' un fascio di nervi che si stende nelle braccia. Piega l'indice, solleva il medio, abbassa il mignolo e non ha neanche bisogno di guardarle. E adesso le ferma, sospese nell'aria, si muovono, ferme nell'aria.

domenica 7 febbraio 2010

Quarta settimana

Ed eccolo un'altro kilo che cade dalla bilancia. Ora sono 71. La forma cresce ma il dolore al ginocchio e' tutt'altro che risolto ma, Manuel Roca crede che se lo tiene controllato ce la potra' fare. L'obiettivo e' 1h e 18" senza giraci troppo attorno.
Oggi corsa con Penkish e soci lungo il fiume Mac. 50' comodi e dopo come se avessero liberato dei tori. Manuel Roca corre gia' sciolto anche se non ha potuto seguire la corsa dei primi due, troppo veloci per lui. Ma le ha sentite le gambe seguirlo come un segugio segue la traccia della preda. Era a tutta quando lo hanno staccato ma dentro era felice come un bambino perche' sapeva che era andato forte. Penkish s'e' complimentato. Caro ginocchio, per favore, tieni duro.
La settimana e' stata diversa da tutte le altre anche perche' Manuel Roca ha capito che non si possono avere anche solo due istanti uguali l'uno all'altro. Anche nella routine lo scorrere della vita e' diverso in ogni istante e Manuel Roca s'e' reso conto di questo cercando di essere ad ogni istante presente nel momento.
Ieri uscita in bici che ha superato i 100 Km. Era tanto che non succedeva e forse non era mai successo cosi presto durante la stagione. Ieri sera poi e' stato ad una festa di compleanno e ha mangiato una quantita' incredibile di cibo, non la cosa migliore per la sua dieta ma non e' riuscito a tirarsi indietro.
E l'ha guardata passare. Era come una strada di montagna, piena di curve. Ma non era lei la piu' bella. Veniva dall'oriente, uno stelo di margherita ma la bellezza stava nei petali. S'e' innamorato per 10 minuti Manuel Roca. Un battito di cuore, il sangue che pulsa in pressione, gli occhi s'annebbiamo. L'amore come una lunga corsa.

domenica 31 gennaio 2010

Terza settimana

E rieccolo il ginocchio ballerino. Sara' che avra' esagerato in questi ultimi due giorni ma mai avrebbe pensato di dover tornare a camminare mentre fuori a correre. Manuel Roca trattiene a stento parolacce che vorrebbe far volare veros ogni dove. Ora una paio di giorni di riposo per vedere se le cose migliorano.
Tutto il resto sta andando bene. Il peso e' sceso a 72 quindi un Kg in meno della settimana scorsa. La forma cresce e se ne accorge dai tempi che fa sul suo solito giro. Sta settimana e' sceso a 42' 07", spingendo ma non eccessivamente.
Il resto della sua vita scorre tranquillo. La pace che risiede in questo periodo nel suo cuore e' qualcosa che vuole vivere intensamente. La lettura lo tiene occupato e lo stimola come poche altre volte ad una introspettiva che Manuel Roca accarezza con mani di piuma. Non cerca il significato della sua esistenza, no, quella sa che non sara' mai scoperta. Cerca di dar significato alla sua, costruendola e malleandola giorno dopo giorno. Con cuore e coscienza. A lato viene messa la mente che usa solo per ricordarsi la strada da prendere per andare al lavoro. Tutto il resto e' piena coscienza e cuore, tutto viene visto da un'altro angolo. Considera la mente un articolo puramente sociale, costruito anno dopo anno dal posto dove e nato e dai vari 'maestri' che ha avuto. Manuel Roca vuole fare tabula rasa e ricominciare ogni secondo da capo, imparando le cose per conto suo tramite coscienza e cuore appunto. Manuel Roca nasce ogni secondo.

domenica 24 gennaio 2010

Seconda settimana

Perso un kilo. La forma cresce, non ci sono dubbi. E' stata una settimana da 12 ore e trenta. Martedi e' tornato a far visita il dolore al ginocchio. Un po' di preoccupazione ma gia Giovedi il dolore era meno. Questa mattina 1 ora e 17 minuti di corsa e nessun problema. Anche in bici le cose vanno bene. Una bella uscita di 3 ore e trenta e una vicina alle tre ore han riempito un bel fine settimane. Sui rulli ho cominciato a spingere facendo gli ultimi tre minuti di ogni sezione con progressiva intensita'. Manuel Roca crede che lo strecthing che fa giornalmente stia aiutando parecchio, sente che i muscoli sono sciolti e che durante la corsa ha la giusta elasticita'. Il miglior tempo sul giro questa settimana e' stato 43' e 41". C'e' ancora da limare 3' e mezzo. Ma, ad ogni modo ha tolto 1' rispetto all'altra settimana.
DAl punto di vista mentale Manuel Roca e' carico per la Mezza che fara' tra 7 settimane. Ha avuto comunque qualche problema con i compagni di lavoro che alle volte fatica a sopportare cosi come fatica a sopportare questo mondo senza senso. Grazie all'uso della coscienza e della meditazione tutto e' rientrato ed in questi due giorni sente un senso di gioia e di pace che non e' seconda a niente al mondo. Senso di pace, e' tutto quello che vuole.

venerdì 15 gennaio 2010

Prima settimana

Manuel Roca sale sulla bilancia in mutande e maglietta, quasi timoroso di quello che leggera'. Voci volano pesanti, inascoltate da Manuel Roca. Pensa ancora al numero letto sul display della bilancia, 73 forse 74. Un peso che non vedeva da parecchio tempo.
Mancano 8 settimane al giorno della mezza maratona che Manuel Roca ha deciso di fare il 14 di Marzo. C'e' veramente tanto da lavorare ma mentalmente e' pronto e carico. Si sforza di non giudicare quello che ha visto. Sa che il periodo appena passato non e' stato dei migliori in termini di sport e attenzione a tavola ma se l'e' goduto, quindi niente pentimenti.
In settimana e' uscito a correre un paio di volte e sente una pesantezza nei movimenti. Non ha comunque spinto e sempre s'e' mantenuto ben al di sotto dei suoi limiti. Da settimana prossima comincera' ad avvicinarsi al limite e pian piano aumentera' l'intensita'. Vuole che la sua crescita sia naturale senza correre il rischio di incorrere in infortuni. Il peso e' un problema al momento ma con un po' di perseveranza e disciplina riuscira' a togliere quello in eccesso.
Meditare lo aiutera' dal punto di vista mentale. Vuole rilassatezza e determinazione sullo stesso piano. Intanto ieri ha cominciato la seconda parte del corso Practise Philosophy. Anche questo sara' un'extra aiuto sulla strada per la mezza maratona. Infatti, Manuel Roca spera di ricevere dal corso il giusto equilibrio per affrontare le prossime settimane con le giuste motivazioni ma anche con la giusta attitudine. Vuole divertirsi e godere dell'esercizio fisico che trasformera' in qualche modo il suo fisico e lo fara' correre piu' veloce d'ora.
Il tempo sul giro che normalmente fa e' stato di 44' e 29". Sara' in forma quando togliera' 4 minuti e mezzo a questo tempo.

giovedì 14 gennaio 2010

Piove

In bici sotto l'acqua sulla strada per il lavoro. Manuel Roca e' comunque sereno perche' sa che cio che si bagna eventualmente s'asciuga.
La notte scorsa ha cercato di dominare i sogni ma non c'e' riuscito. Sdraiato nel letto ha guardato il respiro riempirgli il cuore con l'immagine di cio' che voleva sognare ma il sogno non e' arrivato. Stanotte ci riprovera'.

lunedì 4 gennaio 2010

partigiano

Terza notte vissuta in un sogno alquanto bizzarro per Manuel Roca. Probabilmente il periodo in questione e' quello della seconda guerra mondiale. Manuel Roca ha una pistola ed e' parte di un esercito. Nel sogno non e' chiaro che esercito sia, forse Italiano o forse di partigiani. Manuel Roca e' ai comandi di un superiore che cerca in qualche modo di organizzare una fuga. Si, una fuga perche' a quanto pare Manuel Roca e i suoi commilitoni stanno per essere accerchiati e uccisi da un altro esercito. Se Manuel Roca non ricorda male e' un esercito associato all'Austria. Alla fine vive questo momento in cui sa che tra pochi minuti la sua vita terrena finira'. Ricorda Manuel Roca di dover dire addio ad un po' di gente tra cui Naomi, la sua ex ragazza. Chissa che Manuel Roca abbia veramente vissuto una situazione del genere in una vita precedente. Con le letture di questo periodo e' influenzato da queste idee di riincarnazione e magari quello vissuto nel sogno e' un avvenimento di una vita precedente. Non ci crede tanto Manuel Roca ma visto che non puo' aver certezza di niente anche questa ipotesi puo' essere presa in considerazione.
Primo giorno al lavoro per questo nuovo anno. Mani sulla tastiera, occhi piantati sullo schermo del computer. Non uno spasso ma questo e' quello che Manuel Roca deve fare.

domenica 3 gennaio 2010

Strada di ghiaccio

Per la seconda notte consecutiva Manuel Roca sogna d'aver avuto problemi con il padre. Cosa succede nel mondo dei sogni che non puo' vedere in realta'? Ha pure sognato che era in bicicletta con Fred, amico che s'e' perso dopo che Manuel Roca s'e' trasferito a Mato Rujo.
Mattinata di sport per Manuel Roca. 30 minuti di corsa con il ginocchio sinistro che respirava un piccolo fastidio che poco a poco e' scomparso. Poi in bici, 1 ora e mezza con le strade troppo ghiacciate per divertirsi. Era solo il desiderio di fare le prime pedalate dell'anno.

sabato 2 gennaio 2010

Ricominciamo

Manuel Roca ha dormito per 12 ore la notte appena scorsa. Forse un record. La notte l'ha filmato in un sogno che era molto simile ad un incubo. Manuel Roca e' tornato in Italia ed inizia a lavorare in cantiere con il padre. E' li che sbatte contro il muro che in questi anni s'e' erso tra il suo mondo e tutto il resto. Ha visto le faccie di gente del paese avvicinarsi e l'ha spaventato il pensiero delle mille domande che avrebbero potuto rivolgergli. Manuel Roca sa che le loro domande non hanno risposta che possano intendere e per questo ha avuto paura.
Appena svegliato un caffe' ed un po' di stretching. E' tempo di rimettersi in pista per Manuel Roca e i muscoli vanno preparati a dovere. Alle 10.15 s'e' trovato con Penkish e il Flaco per una corsetta lungo il fiume Mac. L'immagine registrata da Manuel Roca e' quella di due cigni bianchi mentre decollano dall'acqua del fiume. Lo sbattere delle ali sul filo dell'acqua e il rumore che ne consegue e' recepito da Manuel Roca come un regalo della Natura alla sua sete di dettagli.
Durante la corsa il passo e' stato blando. Manuel Roca ha ringraziato.
Un po' di lettura ha preceduto il sonnellino. Manuel Roca sta leggendo Veda il quale parla della coscienza Krsna. Fatica ad accettare l'idea di un Dio artefice di tutto quello che lo circonda ma legge con interesse un libro che parla in abbondanza di spiritualismo.

venerdì 1 gennaio 2010

Capodanno

Il calendario ci racconta di un nuovo anno che inizia. E' il momento dei propositi, delle promesse, del riattivarsi, delle novità, delle diete e cosi via. Il tutto si esaurirà tra una decina di giorni per quelli più costanti, altri non cominceranno mai. Manuel Roca guarda attorno con gli stessi occhi dell'anno passato, e mastica la stessa aria.
L'anno per lui inizia a casa del piccolo Buddha dove con altri amici ha aperto la porta per entrare nel nuovo anno. Ha dormito con l'amico Cinghiale per poco più di 5 ore e ha poi cominciato una giornata di sregolatezze ed eccessi. Ha bevuto litri di birra, fumate una decina di Marlboro e mangiato polenta e cervo avanzato la sera precedente.
Nel pomeriggio con gl'amici sopra citati ha guardato due bei film, 'Todo sobre mi madre' e ' 21 grams'. Alle 19 usciva dalla casa del piccolo Buddha con un desiderio, tornare a rispettare il proprio corpo come fa per la maggior parte dell'anno.
Alle 20.30 era a letto, il sogno l'ha travolto in pochi minuti.