venerdì 28 dicembre 2012

La fine dell'anno

Manuel Roca s'e' chiesto quante cose s'era tolto totalmente dalla testa da quando stava con quella ragazza. S'era accorto di come la sua solitudine aveva preso vita in maniera diversa rispetto a quella che conosceva da single. Nel lunghi silenzi che lo accompagnavano la notte la testa s'affollava di pensieri di tutte le forme e colori, non sempre bei pensieri. Ed era ancora Manuel Roca a pensare che nel rumore che fa il legno del pavimento quando ci camminava sopra erano i segni che qualcosa dentro di lui stava scricchiolando, forse pronto a sgretolarsi. E come gli piaceva camminare.
Manuel Roca s'e' alzato questa mattina con una voglia di fuga. Di spazi liberi di fronte a
lui. Di sbarre segate. Di porte aperte. In fondo alla notte s'e' ritrovato questo pensiero per le mani, non sicuro di come l'avrebbe potuto gestire al meglio. Nei tasti di un piano la voce di un disaccordo, un incertezza che si sta espandendo sempre di piu'. Come le sirene per Ulisse, ma Manuel Roca non s'e' fatto legare ed ora e' difficile uscire da eccessi che soddisfano corpo e sensi. L'anima e' totalmente dimenticata.